10 Montagne in 10 Anni

Da Poggio a Caiano fin sulla cima dell’Etna per far conoscere il Parkinson
Dal blog di giuliacat

E’ questa l’impresa di Valentino Grassi, che ha scoperto di avere questa malattia nel 2009 e non si è mai fatto sconfiggere dalla paura: “Costruire muri non per dividere, ma per unire” è la sua filosofia di vita improntata sulle relazioni umane

POGGIO A CAIANO. “Costruire muri non per dividere, ma per unire”: è questa la filosofia di vita cui si è affidato il poggeseValentino Grassi, affetto dal Morbo di Parkinson ma non per questo rassegnato di fronte a quella malattia che affronta ogni giorno a suon di sorrisi e voglia di vivere. Ed è proprio per diffondere questo messaggio che il prossimo 11 giugno arriverà fin sulla vetta dell’Etna, in Sicilia, con in dosso la maglietta di “Star bene in equilibrio”, il gruppo del quale è promotore, dedicato a movimento, aggregazione e cultura attraverso un percorso di attività motoria attiva dedicata in particolare a soggetti affetti patologie croniche degenerative (ma non solo), con lo scopo di dimenticare, almeno per qualche ora, di essere malati.

La scalata dell’Etna di cui sarà protagonista fa parte del bellissimo progetto “10 Montagne in 10 Anni” promosso dall’Associazione Familiari Alzheimer Onlus di Caltanissetta, che prevede la conquista della vetta di dieci montagne diverse in dieci anni per portare maggiormente all’attenzione le malattie degenerative quali Parkinson ed Alzheimer. L’ideatore del progetto è Enzo Simone, scalatore italoamericano originario di Caltanissetta, che guiderà la spedizione formata da circa 300 persone provenienti da diversi Paesi affrontando il tratto Rifugio Sapienza – Torre del Filosofo. L’iniziativa è patrocinata dal Parco dell’Etna.

“Ho conosciuto Enzo Simone nel 2011 a Prato – racconto entusiasta Valentino Grassi – nacque subito una forte empatia, lui ha avuto i genitori malati di Alzheimer e Parkinson, e in quell’occasione mi definì “light”, luce, lo stesso nome riportato oggi sulla medaglietta con cui affronterò la scalata. Sulla vetta del vulcano, però, porterò anche la maglietta di “Star bene in equilibrio”, per ringraziare l’amministrazione poggese che ha davvero creduto in questo progetto, e per dimostrare che se anche nella vita ci capitano dei pesi, con la forza di volontà e l’incoraggiamento l’un l’altro si possono sostenere. Chiudersi in casa? E’ come recidere le radici di una pianta: muore”.

Valentino Grassi ha scoperto di essere affetto dal Morbo di Parkinson nel 2009, e da allora ha scoperto una forza nuova dentro di sé, quella stessa forza con cui oggi vuole continuare a dare un esempio di positività. Anche scalando l’Etna, l’11 luglio prossimo. La partenza è già fissata per il 9 luglio da Pisa, ma prima di recarsi in aeroporto non può mancare una fermata al ristorante Cibino di Prato, all’interno dell’Opificio, dove a settembre prenderanno il via alcune delle tante iniziative di cui Grassi è promotore per “costruire quei muri” che tanto gli stanno a cuore per unire le persone.

“La mia – racconta ancora – è una malattia subdola. Quando scopri di esserne vittima, ne soffri ormai da tre, quattro, cinque anni. Come lo scopri? Sei una macchina in folle, vorresti fare quello che hai sempre fatto, ne hai l’impulso, ma la mano inizia a tremare, la forza non è quella di un tempo. E se poi all’inizio non hai tremiti, forse è ancora peggio, perché possono curarti per tutto, anche per depressione, prima che emerga la verità. Stare insieme alla gente, regalare un sorriso, dare un esempio di positività è comunque la miglior medicina. Sull’Etna saremo oltre 300 persone da tutta Europa: per Prato ci sarò io, ma sono sicuro che sulle pendici del vulcano troverò tanti amici mossi dalle mie stesse motivazioni e con cui condividere tanto”.

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